Andersen nasce in Danimarca, precisamente sull’isola di Fionia, il 2 aprile del 1805.
Suo padre era una fabbricante di scarpe e la sua infanzia fu sicuramente ricca di quel mondo tradizionale, fatto di leggende, di storie e di racconti popolari, moltissimi trasmessi oralmente, tipici della tradizione nordica.
Sono proprio questi aspetti di vita, in particolare della sua infanzia e gioventù, che Andersen ha saputo rielaborare ed arricchire nella sua opera letteraria.
Tra i suoi autori preferiti, c’è il grandissimo William Shakespeare ma anche autori di lingua tedesca, una lingua che pur non conoscendo, Hans apprezza moltissimo per la sua musicalità.
Spesso Andersen si ferma ad ascoltare leggende, storie popolari, fiabe tramandate di voce in voce, e restano sicuramente nella sua mente quelle che gli vengono raccontate delle anziane ospiti dell’Ospizio di Odense che ascolterà sempre molto volentieri.
La sua produzione letteraria è molto varia, inizia come spesso accadeva allora, con pubblicazioni sui periodici locali, e arriviamo dunque al 1835, anno della prima pubblicazione di Fiabe.
Da quel momento in poi, ogno anno pubblica nuove fiabe, fino al 1872. Hans prende a piene mani ispirazione dalla tradizione popolare che rielabora con la sua particolare e inimitabile sensibilità e fantasia.
Pensiamo a storie come La principessa sul pisello, a I vestiti nuovi dell’imperatore, che fanno parte della tradizione danese, arrivando poi al grande capolavoro come La regina delle nevi nella quale infonde gran parte di se stesso e della sua ermeneutica di vita.
Oltre alle fiabe, Andersen scriverà anche dei romanzi, soprattutto quando raggiungerà l’età della maturità, e non tralascerà il suo impegno con il teatro, che resterà sempre una delle sue più importanti passioni.
Nel 1844, quando ormai non è solo piuttosto famoso ma ha visitato buona parte dell’Europa, esce la sua opera teatrale Il re sognatore, seguita dalla commedia fiabesca, Il fiore della felicità.
Di Andersen diranno già in contemporanei che era capace di scoprire nuove sorgenti del meraviglioso ma soprattutto che era capace di fare della letteratura pedagogica come forse nessuno prima di lui.
Suggestivo anche il nome della sua casa vicino Copenaghen, Melchior, che in danese significa quiete. E sarà proprio nella quiete e circondato da pochi ma buoni amici, che Andersen morirà il 4 agosto del 1875, lasciando ai posteri la sua meravigliosa opera letteraria.
Nel prossimo contributo parleremo proprio della fiaba La Sirenetta, A presto!
Maria Serena Cavalieri